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“U mèsce du libbre” al via con Panarese

Con l’incontro di lunedì, 8 Maggio, si è aperta la rassegna “U mèsce du libbre”, organizzata dall’Università della Terza Età proprio nella prima metà del mese di “Mèsce” presso il Chiostro delle Clarisse. Una rassegna strutturata in tre incontri che ha avuto inizio con la presentazione del saggio storico “Tra Mito e Realtà”, di Angelo Panarese. A dialogare e coordinare l’incontro, attraverso spunti e curiosità storici, il prof. Sabato Pettinato.

Ad iniziare la serata le parole di ringraziamento di Cesareo Putignano, presidente dell’UTEN, spiegando la nascita di questa “iniziativa collaterale” dell’associazione, dovuta alla voglia di conoscere e riscoprire situazioni storiche che hanno profondamente cambiato il corso del nostro paese. La parola è subito passata a Sabato Pettinato, che ha introdotto brevemente la storia e le origini dello scrittore, spiegando ai presenti che, tra le altre cose, Panarese è stato anche sindaco della sua amata Alberobello. Negli anni l’autore ha spaziato tra diversi temi, si è infatti occupato di sociologia, filosofia e, non per ultimo, di storia. Proprio su questo si basa il saggio “Tra Mito e Realtà”. Lo scritto è infatti dedicato ad una figura controversa della storia del territorio del mediterraneo, ovvero Giovanni Girolamo II, meglio conosciuto come Il Conte di Conversano. Grazie al lavoro del prof. Panarese è infatti possibile conoscerne non solo la storia personale, ma anche e soprattutto il modo in cui vedeva il mondo, l’economia, la sua famiglia ed il suo feudo.

La storia, difatti, ricorda la famiglia Acquaviva come una famiglia potente, e che non aveva paura di ostentare il proprio potere e la propria ricchezza davanti a nessuno, così da poter chiarire istantaneamente la propria posizione. Grazie a questo atteggiamento di continua sfida, accompagnata dalla violenza e dalla crudeltà tipica del personaggio, Il Conte è entrato in conflitto con molte altre figure di potere, tra le quali il Viceré Medina della Torre. Non tutti sanno che la sua storia è strettamente legata anche a Noci, in quanto lo stesso figlio diventa Duca di Noci dal 1627. Persino la moglie, Isabella Filomarino, fu una figura di spicco dell’epoca, una donna che riuscì a mettere in piedi diversi progetti, tra cui la creazione del monastero. Nonostante la brutta reputazione che si era costruito, il Conte di Conversano fu ricordato da tutti come un mecenate, questo perché ebbe l’idea di costruire una corte rinascimentale che potesse anche riflettere il potere del casato, ma soprattutto per utilizzare le arti e la cultura ai fini del prestigio.

A fine presentazione la domanda del presidente UTEN all’autore riguardo ciò che questo personaggio così particolare e pieno di rabbia abbia potuto lasciare a noi, che viviamo in un periodo storico piuttosto lontano dal suo. Panarese spiega “parlare di questo personaggio significa parlare di un periodo storico profondamente lacerato da guerre” concludendo “conoscerne la storia ci aiuta ad imparare, a sapere la verità.” Prossimo appuntamento con la rassegna “U mèsce du libbre” mercoledì 10 Maggio, sempre presso il Chiostro delle Clarisse. Ad intrattenere l’incontro sarà il libro “Da Saulo di Tarso a Paolo Apostolo” di P. Antonio Cassano osb e Mariagrazia Costantino, accompagnati da Rocco Liuzzi.

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